Siamo partite lunedì (2 luglio) perché i voli della domenica erano troppo cari. Se sei low cost e poi mi costi più di BA tanto vale, no?

Il nostro volo è partito in orario, e altrettanto in orario siamo arrivate ad Edimburgo. Peccato che poi abbiamo perso tempo al controllo passaporti. Manco questi fossero usciti dall'Europa. Ah no, aspetta, effettivamente, per quanto gli scozzesi non ne avessero intenzione, sono effettivamente usciti dall'Europa. Dopo un po' di coda siamo finalmente uscite dall'aeroporto. Per ritirare l'auto a noleggio devi camminare, camminare, camminare, camminare e arrivare in un edificio dove sono raggruppate tutti i banchi delle compagnie. Data l'ora (erano le 8 di sera) non c'era molta gente.

A dire il vero non c'era molta gente nemmeno al banco della nostra compagnia, drammaticamente deserto. Però c'era una giacca appesa allo schienale della sedia, e questo ci ha fatto ben sperare. Infatti dopo un po' è arrivato l'impiegato, che dopo avermi "prelevato" una paccata di soldi dalla carta di credito per parcheggiarli nel limbo delle cauzioni, ci ha dato le chiavi e ci ha detto dove ritirare l'auto. 
Ci è capitata una VW Polo nera, nuovissima e comoda. 
Mi sono seduta al posto di guida e ho iniziato a prendere confidenza con quella scatoletta assemblata al contrario.
Per fortuna per uscire dal parcheggio c'è il senso unico, quindi, anche volendo, non puoi fare grandi cazzate. 
Abbiamo seguito le indicazioni (grazie alla signorina di google maps, che ci ha fatto arrivare sempre dappertutto senza quasi mai sbagliare) e ci siamo messe sulla strada verso la nostra prima tappa, Dundee, dove passeremo due notti. 
La strada da Edimburgo a Dundee è a tre corsie, il traffico era nullo e per fortuna in questa stagione è chiaro fino a tardi, quindi il primo viaggio "contromano" è andato bene. 
Il nostro hotel (vedi freccia) è in una posizione perfetta, alla fine del Tay Road Bridge, che, con le sue 42 campate,  attraversa l'estuario del fiume Tay tra Dundee e Newport-on-Tay ed è lungo 2250 metri. Dopo aver preso possesso della camera, da cui si gode una bella vista sul ponte, visto che sono passate le 9, scendiamo alla ricerca di un luogo in cui cenare. 
Po.ve.re. il.lu.se.
Dietro l'hotel abbiamo visto un ristorante cinese quando abbiamo parcheggiato. Quando siamo scese era chiuso. Di altri ristoranti nelle vicinanze nemmeno l'ombra. Dopo aver scartato un kebabbaro scrauso (io il kebab lo mangio solo in Turchia, che ci volete fare? Sono snob) e dopo essere state rimbalzate da un paio di pub della zona, al grido "la cucina ha chiuso alle sette e mezza", oltre ad esserci indignate un po' perché - al limite - alle sette è mezza la cucina APRE, abbiamo capito che le probabilità di cenare diminuivano drammaticamente. 
Ve la faccio breve: abbiamo cenato sedute sul letto della nostra camera, con due tramezzini comprati da Tesco. Che - sempre perchè era TARDI - non ci ha venduto nemmeno una bottiglia di birra. 
Allora, io lo so che nei paesi anglosassoni hanno l'abitudine di cenare presto, ci era capitata una cosa del genere anche ad Adelaide. Lo so e mi adeguo (per forza di cose, altrimenti digiuno).
Ma porca paletta, perché un pub non è in grado di farti nemmeno un panino? Un panino, non uno Chateaubriand di tonno in crosta di pistacchi!!! 
Però il tramezzino di Tesco con salmone e creme fraiche era davvero molto buono. 




Post popolari in questo blog

Prova